Con le Terme di Traiano raggiunse la sua piena maturità il tipo di edificio termale che è propriamente chiamato “imperiale”.Vediamo prima una breve storia sulla nascita della tipologia ediliza delle terme e degli edifici termaliin generale durante il periodo romano.
Le terme
I primi edifici termali sembra siano stati costruiti in Campania nel II sec. a.C.; forse in orgine erano alimentati da sorgenti termali, ma ben presto si sviluppò un sistema di riscaldamento a legna, basato sul passaggio dell’aria calda sotto pavimenti di cemento rialzati su spensurae di mattoni, e in seguito anche attraverso i mattoni forati delle pareti, che terminavano in sfiatatoi sul tetto,
Il sistema era essenzialmente simile a quello dei bagni turchi. C’erano stanza di calore graduato, con piscine di acqua e temperatura corrispondente. Spogliatoi, latrine e una palestra completavano l’attrezzatura essenziale di quello che, con un’infinità di variazioni più o meno complesse, nei primi tempi dell’Impero era già divenuto uno degli elementi tipici della cultura romana, tanto in Italia che nelle province, e a tutti i livelli sociali.
Fin da principio l’architettura termale adottò l’uso della volta in calcestruzzo. Il materiale era particolarmente adatto allo scopo; e inoltre un edificio senza precedenti sociali era libero da quei freni che i sentimenti conservatori ponevano alla libertà di esperimento per altri tipi edilizi più ricchi di storia.
Poichè mancano documenti sicuri sulla forma delle terme di Nerone, le prime terme che si conoscano sono le terme di Tito, iniziate da Vespasiano nella parte bassa dell’Esquilino accanto alla Domus Aurea e completate da Tito per l’inaugurazione del Colosseo. Anch’esse si conoscono soltanto da uno schizzo del Palladio, ma in questo caso non ci sono dubbi sulle linee principali della pianta: un recinto su terrazza simmetrico, di cui la metà settentrionale era occupata dall’edificio termale.
All’estremo settentrionale di quest’asse c’era il frigidarium, una vasta sala voltata a tre campate, e all’estremo meridionale, sporgente sul cortile aperto, il calidarium, formato da una coppia di stanze.
Le terme di Traiano
Le terme di Traiano, costruite fra il 104 e il 109 sulle rovine dell’ala residenziale della Domus Aurea (che scomparve così appena quarant’anni dopo la sua costruzione), erano un’opera molto più ambiziosa delle prime terme romane.
La pianta era di nuovo simmetrica lungo l’asse nord-sud, ma in questo caso l’edificio termale, su una superficie di circa 4 ettari, occupava soltanto una parte del lato settentrionale del recinto, e sporgeva verso l’interno. Un’importante aggiunta allo schema delle terme di Tito fu una grande piscina (natatio) a nord del frigidarium, il quale fu spostato al centro dell’edificio, nel punto di intersezione dei due assi principali. Sia dal punto di vista architettonico che quello funzionale il frigidarium divenne il punto focale dell’intero complesso.
Il frigidarium era seguito poi da un piccolo tepidarium e dal calidarium costituio da un avancorpo emergente dal fronte meridionale della costruzione.
Sull’asse traverso principale, ai lati del frigidarium, vero perno della composizione, erano posti due peristili rettangolari, probabilmente adibiti a palestre, mentre ai lati della piscina vi erano due ambienti circolari inseriti in un rettangolo suddiviso in piccole celle, forse utilizzate come spogliatoi.
Sebbene nelle terme di Traiano le forme curvilinee fossero più numerose che in quelle di Tito, tuttavia le esigenze funzionali dell’edificio principale avevano imposto dei limiti precisi alla libertà della concezione.
Altre novità importanti furono le file di finestre lungo la facciata meridionale, divenute possibili per la crescente diffusione del vetro, e l’introduzione, attorno al perimetro esterno, di sale di convegno, ninfei, gallerie di scultura, biblioteche e negozi. I due edifici un tempo distinti, le terme e il ginnasio, si fusero.
E di qui in poi questi enormi complessi divennero i grandi centri popolari della vita sociale, tanto a Roma che nelle Provincie.